Dal mondo della cucina al palco del TEDxBustoArsizio
Anna Prandoni, bustocca doc, racconta l’emozione di presentare il TEDx della sua città!
Anna Prandoni, giornalista e scrittrice, nel 2000 ha incontrato La Cucina Italiana dove è rimasta per 15 anni, prima come direttore della Scuola, poi come Web Editor e infine come Direttore responsabile e Brand Director. Oggi dirige Grande Cucina, Il Panino Italiano Magazine e i corsi gourmet dell’Accademia Gualtiero Marchesi. Dopo 36 libri di ricette editi in Italia, a dicembre 2015 è uscito il suo primo libro di cucina italiana per bambini americani, in lingua inglese, dal titolo “Let’s cook italian”.
Attivissima sui social, non vive senza il suo amato twitter dove scrive (anche ricette!) come @panna975.
Dopo questa breve introduzione partiamo con la nostra intervista.
Cosa vuol dire per una bustocca presentare il TEDx della sua città?
Come dico sempre, sono ostinatamente bustocca. Nonostante la vita e il lavoro mi portino spesso via da casa, e abitare a Milano sarebbe più logico e pratico, vivo a Busto per scelta. Ma non ho tante occasioni di portare il mio lavoro e la mia professionalità al servizio della città. Questo TEDx è quindi la quadratura del cerchio, per me: farmi portavoce di un evento di respiro internazionale nella mia città è un sogno che si realizza.
Sei già stata speaker del TEDxArezzo, cosa si prova a salire su quel palco?
Panico puro. Dopo aver frequentato diversi TEDx e aver sempre sognato di farne parte, ma senza alcuna speranza, a gennaio 2017 sono stata chiamata per essere speaker ad Arezzo. Per me è stata una vera gioia. Non mi sono resa conto dell’emozione fino al momento in cui mi hanno microfonata. Sono abituata a parlare in pubblico, c’è sempre un po’ di adrenalina ma su quel palco con il bollo rosso per terra e l’occhio di bue che ti illumina mi tremavano i polsi. Per fortuna quel discorso lo sentivo profondamente mio, e le parole sono uscite da sole.
Da presentatrice del TEDxBustoArsizio cosa provi pensando al momento in cui salirai su quel palco?
In questo ruolo mi sento più tranquilla, e spero che quell’attimo di panico, che di sicuro ci sarà, durerà solo il tempo di rompere il ghiaccio. Sono emozionata invece al pensiero delle belle storie che ascolteremo e non vedo l’ora che le persone che verranno ad ascoltarci provino la magia unica che un TEDx regala.
Perchè partecipare?
Perchè è un evento internazionale che si tiene finalmente nella nostra città, e ci porta degli speaker importanti in grado di farci riflettere e di arricchirci. Perchè dopo un TEDx non si è più gli stessi di prima: si aprono nuovi orizzonti e ci si connette al mondo.
Cosa può rappresentare, secondo te, il TEDx per la città di Busto?
Come ho detto, io amo la mia città. Ma conosco anche molto bene i suoi limiti, vivendoci da sempre. Credo che lo spirito internazionale e aperto di questo evento siano un modo unico di capire come il mondo si possa vedere da tanti punti di vista differenti, che non devono spaventarci ma che anzi ci arricchiscono. Questa apertura all’altro e questa capacità di vedere con occhi nuovi sono temi che sento molto miei, e che vorrei che questo TEDx trasmettesse.
Il tema di questa prima edizione è “l’importanza delle connessioni”, qual è l’eredità che questo TEDx può lasciare ai partecipanti e alla città?
Andare al di là della connessione superficiale, essere arricchiti dall’esperienza altrui, connettersi per costruire qualcosa di meglio insieme agli altri: il tema scelto per questo TEDxBustoArsizio è un incredibile spunto per provare ad andare oltre il modello sociale e lavorativo consueto e costruirne uno comunitario, dove le connessioni – qualunque esse siano – sono un prezioso strumento di confronto e di crescita. Se da soli siamo bravi, connessi agli altri siamo una nuova energia inarrestabile.
Anna vi aspetta il 13 aprile: sono ancora disponibili alcuni biglietti.
Giuseppe Toninelli